Neuropsicomotricità

La Neuropsicomotricità è una professione sanitaria che prende in considerazione il bambino nella sua globalità e gli permette di sperimentare se stesso, attraverso l’uso del corpo, del movimento e del gioco.

Il gioco è infatti il mezzo privilegiato dell’intervento neuropsicomotorio, in quanto è la prima modalità che il bambino utilizza per conoscere se stesso e il mondo e quindi per apprendere. Attraverso l’intervento neuropsicomotorio è possibile favorire lo sviluppo armonico delle competenze motorie, funzionali, affettivo-relazionali, emotive e cognitive del bambino.

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità accoglie il bambino nella sua unicità, sostiene un’immagine positiva e integrata di sé e supporta una visione del bambino come soggetto ricco di potenzialità e creatività, accogliendo le sue produzioni e condividendone le emozioni ed il piacere.

Interviene sul bambino solo indirettamente attraverso lo spazio e il materiale favorendone la libera espressività; ciò consente al bambino di fare un’esperienza pratica, necessaria per arrivare a costruire pensieri logici e di viverla con piacere, stimolando un processo di maturazione che porta “dal piacere di agire al piacere di pensare”, favorendo così la comunicazione e l’apprendimento.

La terapia neuropsicomotoria, come ci spiega la Neuropsicomotricista Dott.ssa Donata Capovilla, può realizzarsi in modalità individuale o di piccolo gruppo:

Modalità individuale: adatta in situazioni di difficoltà comunicative, relazionali e quando il bambino non ha ancora raggiunto il livello di simbolizzazione e socializzazione. Il bambino necessita quindi una relazione duale con il Terapista per poter ripercorrere le tappe evolutive in un ambiente armonico che permetta di superare le proprie difese e sviluppare capacità comunicative e relazionali più adatte.

Modalità di piccolo gruppo: l’obiettivo è quello di favorire e sviluppare le abilità sociali, l’interazione fra i pari, la cooperazione e la condivisione del gioco e delle attività, del materiale e degli spazi. Indicata per bambini che hanno raggiunto un livello di socializzazione tale da poter sostenere le dinamiche di gruppo.

 

Il materiale e l’organizzazione della stanza favoriscono:

  • giochi senso-motori, per sperimentare attività motorie globali come l’arrampicarsi, lo scivolare, il saltare, il cadere, il tuffarsi, il rotolare;
  • giochi tonico-emozionali,per sperimentare attività come lo spingere e il respingere, il trattenere e il lanciare … che interessano la tonicità, la sensibilità propriocettiva e labirintico-vestibolare e che fanno vivere al bambino intense emozioni;
  • giochi simbolici, in cui il bambino “fa finta di….” e i materiali, così come lo spazio e le persone, vengono trasformati in “oggetti” funzionali a un gioco specifico (case, mamma, papà, super-eroi, mostri, lupi…);
  • giochi di rappresentazione, in cui il bambino attraverso il disegno e il linguaggio prende le distanze e rielabora le azioni e le emozioni vissute nella seduta.

 

 

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