Mese: novembre 2020

DIAGNOSI DI DISLESSIA E DSA

Presso il Polo di Psicologia è possibile effettuare una valutazione per sospetto Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

L’ equipe multidisciplinare del centro APPE (composta da Neuropsichiatra Infantile, psicologa, logopedista), è autorizzata dall’ ATS Insubria per effettuare la prima certificazione diagnostica di DSA valida ai fini scolastici.

La relazione clinica prodotta è pertanto valida ed equiparabile a quella dei servizi di Neuropsichiatria Infantile (UONPIA) del territorio.

Gli incontri sono effettuati secondo le Raccomandazioni per la pratica clinica dei DSA (2007-2009) e il relativo aggiornamento, nonché i risultati della Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità.

Come funziona la valutazione?

La Dott.ssa Sara Criscione, psicologa esperta in DSA, ci illustra il percorso in breve.

“Per poter porre una diagnosi di DSA devono essere soddisfatti alcuni criteri: il grado di compromissione dell’abilità scolastica che deve essere clinicamente significativo, la compromissione deve essere specifica e non secondaria a scarse risorse cognitive, il disturbo deve essersi presentato fin dai primi anni di scolarizzazione, il disturbo non deve essere conseguenza di deficit visivi e uditivi.

Il percorso valutativo è costituito da una serie di incontri finalizzati all’inquadramento globale delle funzioni cognitive e delle abilità scolastiche di un individuo.

Il primo colloquio con i genitori ha l’obiettivo di accogliere la domanda della famiglia e di definire attraverso una raccolta anamnestica specifica, le informazioni rilevanti ai fini della valutazione clinica.

Il Neuropsichiatra infantile effettua poi l’esame neurologico e completa l’anamnesi medica del minore, al fine di escludere la presenza di altre condizioni che necessitano di essere approfondite.

Successivamente verranno indagate le abilità cognitive dello studente con lo psicologo attraverso test standardizzati con l’obiettivo di definire il funzionamento globale dell’individuo con particolare attenzione alla competenze verbali, le abilità visuo-percettive, la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione.

Le abilità scolastiche verranno indagate dalla logopedista con test specifici riguardanti le competenze di lettura, scrittura e calcolo. Quando e se necessario verranno proposti approfondimenti delle abilità linguistiche e attentive.

A conclusione del percorso si effettuerà un incontro di restituzione con l’obiettivo di condividere con la famiglia i risultati emersi dal percorso di valutazione e l’eventuale percorso di potenziamento da intraprendere. La relazione che verrà redatta conterrà la descrizione dettagliata delle prove somministrate e le indicazioni per la scuola per la stesura del piano didattico personalizzato (PDP).

La legge 170/2010 contiene le Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico e rappresenta il punto di partenza rispetto alla definizione del PDP.

La nostra equipe è a disposizione per effettuare incontri con i docenti al fine di aprire un tavolo di lavoro comune tra specialista, alunno e famiglia e definire obiettivi condivisi.
Tale approccio negli anni ha sempre mostrato un maggiore successo nel recupero delle difficoltà e nel benessere del minore.

 

DSA: quali percorsi dopo la diagnosi?

Logopedia

Metodo Feuerstein e Metodo Co.Cli.T.E.

Doposcuola DSA – Anastasis

Neuropsicomotricità e logopedia

Neuropsicomotricità e logopedia si occupano entrambe della prevenzione e della cura dei disturbi di sviluppo nell’età evolutiva.

 

Spesso accade che ai bambini venga consigliato di svolgere un percorso di tipo neuropsicomotorio con fine propedeutico ad un intervento logopedico. Questo succede spesso quando i bambini sono molto piccoli, quando hanno dei tempi attentivi ridotti o quando si ha difficoltà nell’ambito della collaborazione o del comportamento e per queste ragioni accedere in modo al percorso logopedico sarebbe poco fruttuoso e potrebbe essere altresì frustrante per il bambino.

 

Viceversa alcuni bambini, che svolgono già un percorso logopedico, possono necessitare anche di un lavoro specifico su aspetti riguardanti l’ambito psicomotorio quali la socializzazione, la condivisione, aspetti di organizzazione spaziale/ temporale e attività grafiche.

 

Per tali ragioni nasce il nostro progetto c/o il Polo Saronnese di Psicologia, di un percorso combinato da proporre a tutti quei bambini che necessitano un lavoro d’equipe sia logopedico che psicomotorio.

 

Il nostro percorso si svolge in piccoli gruppi (che vanno da un minimo di 3 bambini ad un massimo di 6) suddivisi per fascia di età o esigenze riabilitative. Tutti i gruppi sono condotti in simultanea dalla nostra neuropsicomotricista Dott.ssa Marta Resega e dalla nostra logopedista Dott.ssa Selene Bertovani.

 

Le attività proposte hanno come fine lo sviluppo delle seguenti aree: attenzione, memoria, organizzazione spaziale e temporale, lo sviluppo dell’attività grafica,la sequenzialità, il ritmo e la discriminazione uditiva, l’ampliamento del lessico e la comprensione, lo sviluppo dell’area metafonologica. Tutto ciò senza tralasciare l’aspetto sociale e l’imitazione che si può ottenere dal lavoro di piccoli gruppi con i pari.

 

 

L’intervento riabilitativo nel bambino con ADHD

Ogni intervento per un bambino con diagnosi di ADHD deve essere “cucito su misura”, sia per il bambino, sia per la famiglia, sia per la scuola.

Occorre pianificare il trattamento sulla base delle caratteristiche peculiari del bambino, della sua storia personale e familiare, delle sue difficoltà specifiche e delle sue risorse cognitive.

 

Il trattamento per l’ADHD messo in atto presso il CENTRO APPE di Saronno è per questi motivi definibile come multimodale, cioè un intervento che coinvolge tutti i contesti di vita del bambino (sia i genitori, sia gli insegnanti) sia il bambino stesso. È fondamentale un lavoro di rete attraverso una costante collaborazione tra scuola, casa e il professionista. Gli interventi che vengono applicati sono pertanto:

 

  1. PARENT TRAINING: si tratta di un intervento psico-educativo rivolto ai genitori con l’obiettivo di sostenerli nel difficile percorso educativo di un bambino con ADHD. L’intervento si svolge con incontri periodici semi-strutturati (circa 10), al fine di fornire ai genitori informazioni sull’ADHD e nell’applicazione di strategie comportamentali (es: rinforzo, token economy, contratto comportamentale). Lo scopo è quello di comprendere meglio il perché dei comportamenti del proprio figlio e nell’implementare atteggiamenti costruttivi in risposta a situazioni stressanti; strutturare un ambiente che favorisca l’autoregolazione e la riflessività; insegnare alcune tecniche educative ed ampliare il bagaglio di strategie. Attraverso il percorso di training il genitore diventa parte attiva nel processo educativo e terapeutico, grazie all’acquisizione di abilità e nuovi stili educativi e relazionali necessari per contrastare situazioni familiari problematiche e ad uno stile genitoriale orientato al problem solving. Diventare genitori più riflessivi, coerenti e organizzati può rendere i propri figli più autonomi nel trovare alternative di pensiero e di comportamento.
  2. TEACHER TRAINING: intervento psico-educativo rivolto agli insegnanti ed eventuali figure educative. Si prevedono incontri regolari durante tutto l’anno scolastico con lo scopo, in primo luogo, di chiarire le caratteristiche del disturbo e comprendere i processi cognitivi che sottendono i comportamenti del bambino; in secondo luogo, di spiegare e aiutare a mettere in atto alcune strategie comportamentali che favoriscano gli apprendimenti e le relazioni con i pari. Vengono forniti suggerimenti su come creare un ambiente che possa essere facilitante sia per il bambino, sia per l’instaurarsi di una buona relazione insegnante/alunno (strutturare l’ambiente e le attività in modo differente, modificare alcuni atteggiamenti didattici tradizionali, rispettare le caratteristiche di apprendimento individuali, prestare attenzione alla dimensione psicologica).
  3. CHILD TRAINING: l’approccio utilizzato con il bambino in terapia è di tipo cognitivo-comportamentale e mira, in primo luogo, a sviluppare una maggiore consapevolezza nel bambino rispetto alle proprie difficoltà e ad acquisire una maggiore autoregolazione con l’obiettivo di ridurre la disattenzione e/o l’impulsività. Spesso è necessario pianificare anche un intervento metacognitivo focalizzato sulle abilità di comprensione del testo e problem solving.  Si sottolinea inoltre l’importanza di un lavoro centrato sulle difficoltà relazionali ed emotive dei bambini con ADHD, aspetto integrante ed attivo nell’intervento.

Arteterapia: cura e supporto attraverso la creatività

L’arteterapia è un intervento di aiuto e di sostegno alla persona a mediazione non verbale, che utilizza i materiali artistici e il processo creativo nella loro valenza terapeutica. Dipingere, disegnare, modellare e costruire dà vita a un costante processo creativo che coinvolge tutti gli ambiti della persona, incrementa la consapevolezza di sé e promuove una generale maturazione attraverso l’esperienza gratificante del creare con le proprie mani. L’arteterapia può accrescere la capacità di porre e porsi domande, di cercare risposte, di ridefinire ordine, forma e relazioni nel proprio mondo interno. In uno spazio protetto e stimolante sarà possibile accettare sfide, rischi e trovare nuove soluzioni, motivati dal piacere e dal divertimento dell’attività artistica.

 

Il libero utilizzo dei materiali artistici ha come primo obiettivo di stimolare la propria creatività e scoprire un nuovo canale di comunicazione a partire da un rinnovato ascolto di sé. Insieme al terapeuta sarà possibile costruire il proprio percorso personale stimolati dai materiali artistici, alla scoperta del proprio mondo interiore.

 

Nell’atelier di arteterapia vengono proposte attività come la pittura, il disegno, il collage e la modellazione. Ad esempio, sarà possibile adoperare le tempere per stimolare la fantasia, lasciar scorrere le sfumature degli acquerelli per far emergere le emozioni, disegnare con i pastelli a olio o lasciare che carta e colla narrino nuove storie, sarà possibile immergere le mani nell’argilla per dare forma a sogni e desideri… e ogni materiale acquisterà il suo valore attraverso la storia di ciascuno. Niente è predefinito, tutto si potrà creare. In arteterapia i materiali hanno un significato molto importante: essendo diversi per qualità sensoriali, per varietà cromatiche e per i risultati estetici che offrono, assieme all’opera d’arte prodotta, sono considerati strumenti privilegiati per favorire la comunicazione non verbale e quindi considerati mediatori per esprimere emozioni, sentimenti, pensieri, paure, ricordi e sensazioni. I materiali verranno offerti con attenzione calibrando le possibilità che ognuno di loro può offrire e secondo i bisogni dei partecipanti.

 

 

Scegliere di intraprendere un percorso di arteterapia non richiede alcuna preparazione tecnica o artistica; non emergeranno giudizi di tipo estetico, poiché ogni espressione, fosse anche solo un semplice segno, è manifestazione autentica di un sentire profondo e, come tale, di valore inestimabile. Per chi lo desidera sarà possibile, all’interno del percorso, acquisire competenze artistiche funzionali all’espressività.

 

Il lavoro ha luogo in un clima accogliente di condivisione e ascolto, privo di giudizio. Le immagini, gli scritti e i prodotti creativi dei partecipanti non hanno finalità tecniche, estetiche o interpretative ma sono il principale strumento di relazione con se stessi e con l’altro. Le potenzialità creative ed espressive di ciascuno sono utilizzate come strumento di ascolto di sé, di comunicazione ed espressione delle proprie emozioni.

 

L’utilizzo dell’arte è un bisogno ancestrale, connaturato all’uomo. In particolare nel mondo occidentale l’arte ha assunto nel tempo una forma di professionalità divenendo appannaggio di pochi esperti. Ha acquisito così un immenso valore ma si è allontanata dal vissuto quotidiano delle persone. Ad oggi è facile relegare il disegno al mondo dell’infanzia oppure al mondo lontano e spesso indecifrabile degli artisti. In realtà, già nell’antichità era convinzione diffusa che l’uso delle differenti forme d’arte potesse favorire una vita emotiva più equilibrata, con il raggiungimento di uno stato di maggiore benessere. Così, per ritornare a disegnare con piacere e con libertà dobbiamo abbandonare gli schemi rigidi che ci siamo costruiti: l’arte è libera e personale espressione alla portata di tutti. Per questa sua natura primordiale il disegno è uno strumento utilizzabile in maniera trasversale da chiunque. Tutti, a qualsiasi età, possono fare arteterapia.

 

L’arte rende possibile “vedere” ed “esprimere” molto più di quello che le parole possono fare, poiché si tratta di una comunicazione densa di significato intrinseco, che viene percepita emotivamente in modo diretto anche da chi ne fruisce. Essa incorpora idee, sentimenti, sogni, aspirazioni; narra e veicola un’ampia gamma di emozioni. In tal senso l’arte serve come mezzo di comprensione e attribuzione di senso, per chiarire esperienze interiori senza le parole, che spesso sono insufficienti o inadeguate. Attraverso l’arteterapia si ha la possibilità di elaborare il proprio vissuto dandogli una forma e potendolo trasmettere creativamente agli altri. Condividere l’esperienza di un laboratorio espressivo di arteterapia offre ai partecipanti l’opportunità di godere del piacere di creare con materiali artistici, di esprimere e rielaborare sentimenti, pensieri, attraverso il linguaggio non-verbale dell’arte visuale e plastica.

 

È compito dell’arteterapeuta stimolare ed aiutare ogni persona a valorizzare i mezzi individuali e la creatività di cui ciascun essere umano è naturalmente provvisto, insieme al potenziale trasformativo di ciascuno. L’arteterapeuta ha acquisito una conoscenza approfondita della comunicazione non verbale e del processo artistico; egli crea un ambiente che facilita la relazione e quindi l’espressione e l’elaborazione di emozioni e vissuti profondi. L’arteterapeuta offre aiuto e sostegno nell’uso dei materiali e delle tecniche; è a fianco dei partecipanti per creare uno spazio dove potersi sentire al sicuro e poter così creare liberamente. Egli accompagna e sostiene le persone nel loro percorso espressivo, di riscoperta e approfondimento delle capacità creative individuali; percorso nel quale verranno elaborati i contenuti simbolici emersi attraverso le immagini, con l’intento di promuovere un processo di sviluppo personale.

 

  • Arteterapia per adulti

L’arteterapia è indicata per adulti di tutte le età che desiderano ricercare un maggior benessere, trovare uno spazio per sé in cui poter ascoltare e rielaborare le proprie emozioni. L’arteterapia può migliorare la qualità di vita aiutando ciascuno a riconoscere e incrementare le proprie risorse creative, espressive, affettive e relazionali attraverso una maggiore consapevolezza di sé.

 

  • Arteterapia per anziani

L’arteterapia può essere un tempo e uno spazio da dedicare a sé nel piacere di sperimentare il disegno, la pittura e la modellazione per ricostruire il filo dei ricordi, sostenere la propria esperienza di vita e consolidare le abilità presenti.

 

 

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