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Screening Infanzia

Lo Screening nella Scuola dell’Infanzia: la prevenzione precoce delle difficoltà di apprendimento 

Le difficoltà di apprendimento costituiscono un problema rilevante per la loro alta incidenza, circa il 6% della popolazione in età scolare.

Queste difficoltà possono comportare storie di insuccesso nella scuola dell’obbligo, che, in alcune occasioni finiscono per compromettere non solo la carriera scolastica, ma anche aspetti quali autostima, fiducia in se stessi e senso di autoefficacia.

In un ambito come la lettura ad esempio, le differenze prestazionali tra bambini normolettori e bambini con difficoltà tendono ad accentuarsi col passare del tempo.

La Legge 170/2010 e, successivamente, la Consensus Conference (2010) sottolineano l’importanza di adottare azioni di individuazione precoce già a partire dagli ultimi anni della scuola dell’infanzia, non solo per modificare la prognosi dei disturbi dell’apprendimento in senso favorevole, ma anche e soprattutto per intervenire tempestivamente sul bambino in modo da ridurre la probabilità che le difficoltà possano manifestarsi a lungo nel tempo.

Come avviene per la costruzione di una buona casa dove le fondamenta ricoprono un ruolo chiave per la riuscita del progetto finale, così è necessario che nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria i prerequisiti agli apprendimenti scolastici siano ben consolidati ed abbiano raggiunto un livello di sviluppo adeguato all’età.

Lo screening che presentiamo è stato pensato per bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e che, quindi, si apprestano ad entrare nella scuola primaria. L’intervento è suddiviso in due parti:

  • la prima valuterà lo sviluppo psicomotorio

  • la seconda le abilità linguistiche

 

SVILUPPO PSICOMOTORIO

Nella scuola materna il movimento occupa la gran parte del tempo e dello spazio.

Per conoscere i bambini è importante osservare come si muovono, come gestiscono il proprio tempo, sia libero che strutturato, e come organizzano il proprio spazio e quello altrui.

Lo screening avrà inizio con alcune prove che andranno a valutare le seguenti aree specifiche dello sviluppo psicomotorio.

  1. LA COORDINAZIONE GENERALE

Con il termine coordinazione generale s’intende il movimento contemporaneo di più parti del corpo per realizzare una prassia.

Le prove che verranno somministrate avranno lo scopo di valutare i seguenti aspetti:

  • la coordinazione dinamica (camminare, correre, calciare la palla, saltare la corda);

  • gli schemi di movimento (camminare sulle punte, stare in equilibrio su una gamba, saltellare su un piede,…);

  • la capacità d’imitare una sequenza di azioni, di eseguire a livello motorio alcune istruzioni in sequenza e l’esecuzione contemporanea di due atti motori (sinestesie);

  1. LA LATERALIZZAZIONE

La lateralizzazione è il processo con cui la dominanza emisferica cerebrale si esprime, a livello corporeo, determinando una maggior forza, maggior quantità di energia (tono), di una parte del corpo rispetto all’altra.

La lateralizzazione si evidenzia per la mano, il piede, l’occhio, l’orecchio.

Verranno richieste delle prove che coinvolgano l’uso di queste 4 parti del corpo con lo scopo di valutare la corretta lateralizzazione.

  1. L’AREA GRAFO – MOTORIA E LE ABILITA’ MANUALI

Le prove somministrate andranno a valutare:

  • la capacità di produrre alcuni segni grafici su istruzione e su copiatura;

  • l’impugnatura della matita, la postura durante la scrittura e la gestione dello spazio sul foglio;

  • la coordinazione oculo-motoria.

  • le prassie (avvitare, svitare, strappare, sciogliere un nodo,…);

ABILITA’ LINGUISTICHE

La comunicazione ed in particolare il linguaggio sono altresì abilità fondamentali ed alla base dei processi di apprendimento scolastico. In particolare tre sono le macro-aree che si andranno a valutare:

  1. IL LINGUAGGIO ESPRESSIVO

Con il termine espressivo si intendono le capacità linguistiche in produzione, che comprendono tre aspetti:

  • La consapevolezza fonetica, ossia la capacità di riconoscere e utilizzare i costituenti fonetici che compongono le parole;

  • La capacità morfo-sintattica, ossia la costruzione della frase (che comprende l’uso di articoli, preposizioni e clitici, la correlazione tra soggetto/verbo, maschile/femminile, singolare/plurale);

  • Le abilità narrative, ovvero la capacità di raccontare su rievocazione una storia precedentemente ascoltata.

  1. IL LINGUAGGIO RECETTIVO

Con recettivo s’intendono le capacità di comprensione del linguaggio, all’interno delle quali possiamo individuare:

  • La capacità di riconoscimento e discriminazione di suoni simili, fondamentale per l’apprendimento della letto-scrittura;

  • La comprensione linguistica di frasi

  1. LE COMPETENZE METAFONOLOGICHE

Questo termine identifica la capacità di giocare con le parole e con i suoni che le compongono, abilità che inizia a svilupparsi proprio durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Ai bambini si proporranno giochi di fusione e segmentazione sillabica, riconoscimento di rime, riconoscimento di sillaba inziale di parola.

La valutazione verrà realizzata da un equipe multiprofessionale di professionisti specializzati e con ampia esperienza di screening e di intervento all’interno della scuola dell’infanzia. Nello specifico pedagogista clinico, psicologo e logopedista.

I professionisti dei centri APPE costituiscono inoltre equipe accreditate ed autorizzate dall’Asl di Milano e dall’Asl di Varese per effettuare la prima certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

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