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Deficit di attenzione: dalla diagnosi all’intervento

 

Per comprendere cosa sia l’ADHD, portiamo un’esemplificazione clinica:

Sin dalla scuola materna, Luca (nome qualsiasi di un bimbo con diagnosi Adhd), sente un bisogno irrefrenabile di muoversi: non riesce a giocare a lungo con lo stesso gioco, cambia in continuazione attività, non riesce ad interagire con i compagni se non con dispetti, liti, non aspetta il proprio turno né per giocare né per parlare, né per andare a mensa… Luca non sopporta di aspettare vuole tutto e subito. Le maestre lo riprendono, a volte anche con grida e punizioni, ma senza ottenere alcun miglioramento: Luca sembra impassibile ad ogni richiamo. Anche a casa, i genitori non riescono a contenere Luca né con regole, né con punizioni. Non sanno cosa fare, pensano sia un problema di maturità, di crescita: forse con l’ingresso a scuola la situazione migliorerà. Ma non è così, anzi. Luca inizia la prima elementare e la situazione si complica: il bambino deve stare seduto a lungo, stare attento e in silenzio, fare i compiti a casa e a scuola. Le maestre iniziano a lamentare le sue difficoltà di attenzione, svogliatezza di fronte ai compiti proposti e un comportamento non adeguato; anche i compagni, che all’inizio ridevano e si divertivano alle battute di Luca, iniziano a non seguirlo più perché non finisce i giochi, non rispetta le regole. Questa situazione si protrae anche alle medie peggiorando sempre più: i voti a scuola sono scarsi e, a volte, insufficienti. Luca rischia di perdere l’anno, si sente inadeguato, solo, non riesce a stare attento, diventa sempre più scontroso ed irritabile”.

 

Il Disturbo da deficit d’attenzione/iperattività (ADHD – Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) è un disturbo molto diffuso in età evolutiva e spesso coinvolge tutti gli ambiti di vita del bambino (casa, scuola e relazioni con i pari).  Le sue manifestazioni più evidenti sono: la difficoltà a regolare l’attenzione e/o la presenza di iperattività e impulsività, a cui spesso si associano scarsa tolleranza alla frustrazione, ansia e bassa autostima.

I sintomi e la diagnosi dell’ADHD

Nello specifico, secondo il manuale diagnostico-statistico DSM-5, è possibile parlare di ADHD quando si presentano alcuni tra i seguenti sintomi.

1.DISATTENZIONE: 6 o più dei seguenti sintomi che persistono da almeno 6 mesi con un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che provoca disadattamento.

  1. Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività.
  2. Ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco.
  3. Frequentemente non sembra ascoltare quando gli/le si parla direttamente.
  4. Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro.
  5. Ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività.
  6. Spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto.
  7. Perde di frequente gli oggetti necessari per i compiti o le attività (es. materiale scolastico, giochi)
  8. Spesso è facilmente distratto da stimoli esterni.
  9. Spesso è sbadato/a nelle attività quotidiane.
  10. IPERATTIVITÀ e IMPULSIVITÀ: 6 o più dei seguenti sintomi che persistono da almeno 6 mesi con un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che provoca disadattamento.

      Iperattività

  1. Spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia.
  2. Frequentemente lascia il proprio posto in situazioni in cui dovrebbe restare seduto (es. in classe).
  3. Spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato.
  4. È spesso incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente.
  5. Spesso agisce come se fosse “azionato/a da un motorino”.
  6. Parla troppo.

Impulsività

  1. Spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia stata terminata.
  2. Ha spesso difficoltà nell’attendere il proprio turno.
  3. Frequentemente interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti.

I sintomi di disattenzione e/o di iperattività-impulsività sono presenti prima dei 12 anni e si manifestano in almeno due contesti differenti (es. a casa e a scuola/al lavoro); la sintomatologia sia essa più tendente al disattento o all’iperattivo-impulsivo interferisce in modo significativo nelle relazioni con i pari, con la famiglia e gli insegnanti.

La diagnosi di ADHD avviene presso il CENTRO APPE di Saronno attraverso un percorso clinico-testale che coinvolge direttamente il bambino e indirettamente genitori ed insegnanti attraverso la somministrazione di questionari clinico-osservativi.

L’intervento per l’ADHD

Cosa accade dopo la diagnosi?

Ogni intervento per un bambino con diagnosi di ADHD deve essere “cucito su misura”, sia per il bambino, sia per la famiglia, sia per la scuola.

Occorre pianificare il trattamento sulla base delle caratteristiche peculiari del bambino, della sua storia personale e familiare, delle sue difficoltà specifiche e delle sue risorse cognitive.

 

Il trattamento per l’ADHD messo in atto presso CENTRO APPE di Saronno è per questi motivi di tipo multimodale, cioè un intervento che coinvolge tutti i contesti di vita del bambino (sia i genitori, sia gli insegnanti) sia il bambino stesso. È fondamentale un lavoro di rete attraverso una costante collaborazione tra scuola, casa e il professionista. Gli interventi sono pertanto:

 

  1. PARENT TRAINING: si tratta di un intervento psico-educativo rivolto ai genitori con l’obiettivo sia di sostenerli nel difficile percorso educativo di un bambino con ADHD, sia di insegnare loro strategie educative più efficaci (es. tecnica del rinforzo).

 

  1. TEACHER TRAINING: intervento psico-educativo rivolto agli insegnanti ed eventuali figure educative. Si prevedono incontri regolari durante tutto l’anno scolastico con lo scopo, in primo luogo, di chiarire le caratteristiche del disturbo e, in secondo luogo, di spiegare e aiutare a mettere in atto alcune strategie comportamentali che favoriscano gli apprendimenti e le relazioni con i pari.

 

  1. CHILD TRAINING: l’approccio utilizzato con il bambino è di tipo cognitivo-comportamentale e mira, in primo luogo, a sviluppare una maggiore consapevolezza nel bambino rispetto alle proprie difficoltà e ad acquisire una maggiore autoregolazione con l’obiettivo di ridurre la disattenzione e/o l’impulsività. Spesso è necessario pianificare anche un intervento metacognitivo focalizzato sulle abilità di comprensione del testo e problem solving.

Si sottolinea inoltre l’importanza di un lavoro centrato sulle difficoltà relazionali ed emotive dei bambini con ADHD.

Per chi fosse interessato, è possibile contattare il centro APPE di Psicologia Evolutiva di Saronno per ottenere ulteriori informazioni via e-mail o telefonicamente. Visita la pagina contatti. 

Screening Infanzia

Lo Screening nella Scuola dell’Infanzia: la prevenzione precoce delle difficoltà di apprendimento 

Le difficoltà di apprendimento costituiscono un problema rilevante per la loro alta incidenza, circa il 6% della popolazione in età scolare.

Queste difficoltà possono comportare storie di insuccesso nella scuola dell’obbligo, che, in alcune occasioni finiscono per compromettere non solo la carriera scolastica, ma anche aspetti quali autostima, fiducia in se stessi e senso di autoefficacia.

In un ambito come la lettura ad esempio, le differenze prestazionali tra bambini normolettori e bambini con difficoltà tendono ad accentuarsi col passare del tempo.

La Legge 170/2010 e, successivamente, la Consensus Conference (2010) sottolineano l’importanza di adottare azioni di individuazione precoce già a partire dagli ultimi anni della scuola dell’infanzia, non solo per modificare la prognosi dei disturbi dell’apprendimento in senso favorevole, ma anche e soprattutto per intervenire tempestivamente sul bambino in modo da ridurre la probabilità che le difficoltà possano manifestarsi a lungo nel tempo.

Come avviene per la costruzione di una buona casa dove le fondamenta ricoprono un ruolo chiave per la riuscita del progetto finale, così è necessario che nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria i prerequisiti agli apprendimenti scolastici siano ben consolidati ed abbiano raggiunto un livello di sviluppo adeguato all’età.

Lo screening che presentiamo è stato pensato per bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e che, quindi, si apprestano ad entrare nella scuola primaria. L’intervento è suddiviso in due parti:

  • la prima valuterà lo sviluppo psicomotorio

  • la seconda le abilità linguistiche

 

SVILUPPO PSICOMOTORIO

Nella scuola materna il movimento occupa la gran parte del tempo e dello spazio.

Per conoscere i bambini è importante osservare come si muovono, come gestiscono il proprio tempo, sia libero che strutturato, e come organizzano il proprio spazio e quello altrui.

Lo screening avrà inizio con alcune prove che andranno a valutare le seguenti aree specifiche dello sviluppo psicomotorio.

  1. LA COORDINAZIONE GENERALE

Con il termine coordinazione generale s’intende il movimento contemporaneo di più parti del corpo per realizzare una prassia.

Le prove che verranno somministrate avranno lo scopo di valutare i seguenti aspetti:

  • la coordinazione dinamica (camminare, correre, calciare la palla, saltare la corda);

  • gli schemi di movimento (camminare sulle punte, stare in equilibrio su una gamba, saltellare su un piede,…);

  • la capacità d’imitare una sequenza di azioni, di eseguire a livello motorio alcune istruzioni in sequenza e l’esecuzione contemporanea di due atti motori (sinestesie);

  1. LA LATERALIZZAZIONE

La lateralizzazione è il processo con cui la dominanza emisferica cerebrale si esprime, a livello corporeo, determinando una maggior forza, maggior quantità di energia (tono), di una parte del corpo rispetto all’altra.

La lateralizzazione si evidenzia per la mano, il piede, l’occhio, l’orecchio.

Verranno richieste delle prove che coinvolgano l’uso di queste 4 parti del corpo con lo scopo di valutare la corretta lateralizzazione.

  1. L’AREA GRAFO – MOTORIA E LE ABILITA’ MANUALI

Le prove somministrate andranno a valutare:

  • la capacità di produrre alcuni segni grafici su istruzione e su copiatura;

  • l’impugnatura della matita, la postura durante la scrittura e la gestione dello spazio sul foglio;

  • la coordinazione oculo-motoria.

  • le prassie (avvitare, svitare, strappare, sciogliere un nodo,…);

ABILITA’ LINGUISTICHE

La comunicazione ed in particolare il linguaggio sono altresì abilità fondamentali ed alla base dei processi di apprendimento scolastico. In particolare tre sono le macro-aree che si andranno a valutare:

  1. IL LINGUAGGIO ESPRESSIVO

Con il termine espressivo si intendono le capacità linguistiche in produzione, che comprendono tre aspetti:

  • La consapevolezza fonetica, ossia la capacità di riconoscere e utilizzare i costituenti fonetici che compongono le parole;

  • La capacità morfo-sintattica, ossia la costruzione della frase (che comprende l’uso di articoli, preposizioni e clitici, la correlazione tra soggetto/verbo, maschile/femminile, singolare/plurale);

  • Le abilità narrative, ovvero la capacità di raccontare su rievocazione una storia precedentemente ascoltata.

  1. IL LINGUAGGIO RECETTIVO

Con recettivo s’intendono le capacità di comprensione del linguaggio, all’interno delle quali possiamo individuare:

  • La capacità di riconoscimento e discriminazione di suoni simili, fondamentale per l’apprendimento della letto-scrittura;

  • La comprensione linguistica di frasi

  1. LE COMPETENZE METAFONOLOGICHE

Questo termine identifica la capacità di giocare con le parole e con i suoni che le compongono, abilità che inizia a svilupparsi proprio durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Ai bambini si proporranno giochi di fusione e segmentazione sillabica, riconoscimento di rime, riconoscimento di sillaba inziale di parola.

La valutazione verrà realizzata da un equipe multiprofessionale di professionisti specializzati e con ampia esperienza di screening e di intervento all’interno della scuola dell’infanzia. Nello specifico pedagogista clinico, psicologo e logopedista.

I professionisti dei centri APPE costituiscono inoltre equipe accreditate ed autorizzate dall’Asl di Milano e dall’Asl di Varese per effettuare la prima certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Osservazioni Pedagogiche

Osservazioni pedagogiche a scuola

Il Pedagogista è lo specialista dei processi educativi e formativi e si occupa di attivare una relazione d’aiuto nei confronti del proprio utente per favorirne lo sviluppo o per consentirgli il superamento di una situazione problematica (una condizione di disagio o un disturbo).

L’obiettivo è quello di fornire un aiuto allo sviluppo dell’intera personalità favorendone i processi formativi nelle diverse fasi di sviluppo e l’adattamento nei diversi contesti nei quali la persona vive e si realizza.

La scuola, negli ultimi anni, si trova di fronte ad una sempre più ampia varietà di difficoltà che non sempre è possibile descrivere in una diagnosi clinica specifica.

Con l’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES), termine nato dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“, si vuole indicare l’area dello svantaggio scolastico e gli alunni che necessitano di un’attenzione speciale da parte delle insegnanti.

La collaborazione con figure professionali che si occupano di educazione può essere, per la scuola, gli insegnanti, gli alunni e gli stessi genitori un momento di confronto e di supporto nell’identificare le strategie e le modalità relazionali più efficaci per supportare lo sviluppo e l’apprendimento armonico dei bambini.

Spesso per genitori ed insegnanti è difficile individuare esattamente strategie efficaci per rispondere a comportamenti che il bambino mette in atto in determinati momenti scolastici o con l’insorgere di determinate richieste; ancora più difficile risulta individuare gli antecedenti o cause scatenanti di quel determinato comportamento, al fine di poterlo prevenire.

Il Centro APPE Saronno ha all’interno della propria equipe di professionisti, pedagogisti clinici formati per effettuare osservazioni dirette nel contesto scolastico e consulenza alle insegnanti.

Le osservazioni avranno luogo nei momenti della giornata che, stabiliti insieme alle insegnanti ed alla famiglia, si valuteranno essere quelli dove si manifestano maggiormente le problematiche individuate insieme alla famiglia.

Una osservazione diretta del problema è spesso il primo passo per instaurare un intervento mirato ed efficace ed adattato al singolo bambino ed alle sue peculiari difficoltà.

L’intervento del pedagogista può essere utile ad esempio quando si riscontrano difficoltà:

  • nella gestione di problematiche comportamentali;
  • nelle difficoltà relazionali;
  • iperattività e disattenzione

Per chi fosse interessato, è possibile contattare il centro APPE di Psicologia Evolutiva di Saronno per ottenere ulteriori informazioni relativamente Osservazioni Pedagogiche scolastica via e-mail  o telefonicamente. Visita la pagina contatti.

La Logopedia nei Disturbi Specifici del Linguaggio

Lo sviluppo del linguaggio nei bambini è molto vario con tempi di acquisizione delle diverse tappe linguistiche  temporalmente differenti da bambino a bambino. Spesso risulta quindi difficile per un genitore capire se effettivamente anche una difficoltà lieve sia  ancora o meno un fattore legato all’età.

Il logopedista è uno specialista fondamentale nell ’aiuto del corretto sviluppo delle abilità linguistiche dei bambini in quanto concorre proprio alla valutazione della difficoltà riscontrata nel bambino, , attraverso la somministrazione di test clinici standardizzati e l’osservazione clinica. L’utilizzo di procedure diagnostiche precise ed accurate ci permette di individuare le difficoltà evidenziate con certezza per eventualmente programmare un trattamento specifico e ritagliato su misura.

Il logopedista insieme all’equipe  del centro APPE di Saronno, stabilisce un contatto diretto con l’ambiente in cui il bambino è inserito, in particolare la famiglia e il contesto scolastico, fornendo a genitori ed insegnanti strategie efficaci e modalità di intervento appropriate.

È importante garantire ai bambini un ambiente dove essi si sentano efficaci e possano quindi sperimentare le loro abilità linguistiche e comunicative con fiducia in se stessi.

 

PERCHE’ E’ IMPORTANTE L’INTERVENTO SUI BAMBINI CON QUESTO TIPO DI DIFFICOLTÀ ?

In età evolutiva, per ciò che riguardale difficoltà legate al linguaggio ed agli apprendimenti scolastici la logopedia risulta essere un sostegno efficace.

Infatti, nei bambini in età prescolare e nel primo anno della scuola materna l’individuazione e il trattamento precoce di disturbi del linguaggio, di un iniziale ritardo nell’acquisizione delle prime competenze di letto-scrittura e calcolo (prerequisiti scolastici) previene e riduce in maniera significativa l’emergere di successive difficoltà scolastiche. E’ molto importante quindi che la famiglia e le insegnanti della scuola dell’infanzia e poi della scuola primaria individuino con tempestività i bambini che presentano delle difficoltà nell’area linguistica al fine di indirizzarli verso un altresì tempestivo intervento riabilitativo.

In età scolare, nel caso di disturbi dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia), un corretto intervento logopedico può fornire buoni miglioramenti, creando un effetto positivo non solo sullle discipline scolastiche carenti, ma anche sul vissuto personale del bambino nei confronti della scuola, prevenendo così  l’emergere di condizioni quali senso di poca autoefficacia, demotivazione e dispersione, aspetti emotivi fondamentali per il benessere del bambino.

 

Per chi fosse interessato, è possibile contattare il centro APPE di Psicologia Evolutiva di Saronno per ottenere ulteriori informazioni via e-mail o telefonicamente. Visita la pagina contatti. 

Disturbi dello Spettro Autistico: cosa fare dopo la diagnosi

Ogni bambino affetto da autismo rimane comunque una realtà a sé, con caratteristiche peculiari che lo rendono unico, e specifico, ed unico ed individualizzato è l’intervento che proponiamo presso il centro APPE.

L’equipe del centro APPE dedicata all’intervento sull’Autismo è formata da psicologi, pedagogisti clinici, neuropsichiatra infantile e logopedisti.

Il centro APPE di Saronno offre un intervento di tipo abilitativo avvalendosi delle tecniche e dei principi dell’Analisi del Comportamento Applicata (ABA), una scienza che ha lo scopo di aumentare e migliorare i comportamenti socialmente significativi.

La famiglia e la scuola, in particolare, sono coinvolte e supportate in maniera attiva e continua dagli operatori del centro, per garantire una generalizzazione progressiva delle competenze acquisite dal bambino agli altri ambiti di vita e per fornire aiuti concreti a genitori e insegnanti verso i comportamenti di più difficile gestione.

Con il termine comportamento intendiamo tutte le azioni osservabili compiute da una persona. In questa ottica anche la comunicazione, le abilità sociali, l’apprendimento sono dei comportamenti, e quindi possono essere osservati, analizzati e modificati.

Ogni programmazione educativa sarà costruita valutando inizialmente i punti di forza ed i deficit presenti in tutte le aree di sviluppo: imitazione, abilità visuo-spaziali, competenze motorie, ascolto e comprensione, competenze comunicative, autonomie, abilità sociali e di gioco e collaborazione, per garantire un intervento mirato.

L’intervento da noi offerto rivolge poi in particolare molta attenzione all’insegnamento ed alla modulazione del comportamento verbale declinato in tutti i suoi operanti (mand, tact, ecoico, intraverbale), attraverso l’uso dello strumento comunicativo più adeguato per ogni singolo bambino (vocale, immagini, segni) ed all’intervento diretto sui comportamenti problema che impediscono l’accesso all’apprendimento ed alla interazione con gli altri.

Di seguito riportiamo in forma breve l’iter per la presa in carico presso il centro APPE

FASE DI VALUTAZIONE

L’obiettivo è evidenziare le competenze e sottolineare le modalità di funzionamento del bambino, al fine di integrare la diagnosi e strutturare un intervento personalizzato.

 

FASE DI INTERVENTO

Il programma\progetto è sviluppato su tre aree:

  • Intervento al Centro APPE: il bambino lavora individualmente sulle abilità cognitive, comunicative e relazionali. Gli obiettivi, evidenziati dalla valutazione, sono stabiliti e condivisi con la famiglia.
  • Intervento a casa: l’obiettivo è generalizzare le competenze acquisite al Centro e fornire strategie utili e efficaci per la gestione del bambino nella vita quotidiana.
  • Intervento a scuola: attraverso osservazioni dirette e colloqui periodici con gli insegnanti si costruisce un’alleanza per condividere le strategie massimizzare le potenzialità dell’apprendimento e le abilità sociali del bambino


FASE DI MONITORAGGIO
:

Ogni 6 mesi si aggiorna la valutazione funzionale e il piano di intervento in vista degli obiettivi raggiunti.

 

Per chi fosse interessato, è possibile contattare il centro APPE di Saronno per ottenere ulteriori informazioni, via e-mail o telefonicamente.

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